Il Decreto Legge 132/2014 appena varato dal Governo sulle nuove norme in materia di giustizia e processo civile include indicazioni anche per quello che è stato definito il divorzio breve.
Di fatto questa legge dovrà ridurre i tempi dello scioglimento del matrimonio a 12 mesi in caso di separazione giudiziale e a 6 mesi per quella consensuale.
Divorzio breve significa, così, che non serviranno più 3 anni di separazione per poter chiedere il divorzio. I termini di 12 e 6 mesi, infatti, non sono vincolati dalla presenza di figli o meno.
Inoltre, nel momento in cui il giudice autorizzerà la separazione, si applicherà anche lo scioglimento della comunione legale dei beni.
Quindi il divorzio avrà applicazione immediata.
Ma questo Decreto Legge prevede anche una forma di conciliazione (diversa dalla mediazione), che sarà obbligatoria per alcuni tipi di procedimenti in materia di divorzio. Si tratta della negoziazione assistita, una procedura della giustizia civile che contempla un accordo conciliativo fra le parti. Applicata, nello specifico, anche in tema di separazione e divorzio (ad esclusione di quei casi in cui siano presenti con figli minori o maggiorenni con handicap o non autosufficienti sul piano economico). Trasmesso entro il termine di 10 giorni, l’accordo raggiunto dalle parti sostituisce i provvedimenti giudiziali in materia e ha decorrenza immediata.
Di fatto, il focus del cosiddetto divorzio breve sta proprio nell’introduzione della negoziazione assistita: procedura che – diversamente dall’arbitrato, che mira ad una soluzione giuridica della controversia – tende a ricercare una conciliazione in accordo fra le parti. Questa nuova procedura sarà interamente gestita dagli avvocati e obbligatoria per alcuni tipi di controversie (non solo in materia di separazione e divorzio). Fra le diverse tipologie di procedure previste dalla negoziazione assistita, si potrà procedere alla risoluzione delle controversie anche senza l’obbligo di un’assistenza legale, comunicando semplicemente l’accordo raggiunto.
Rispondi